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Cos’è il Plancton

Il Plancton (dal greco πλαγκτόν, ossia vagabondo) è costituito da tutti gli organismi marini, animali Zooplancton e vegetali Fitoplancton, allo stato larvale o evolutivo, che vivono sospesi nell’acqua e per spostarsi sfruttano il moto ondoso e le correnti. L’unico spostamento autonomo in grado di fare è il nuoto verticale. In un giorno questi microscopici organismi possono spostarsi anche per diverse centinaia di metri. Le specie animali platoniche sono due:

  • Oloplanctoniche, ovvero che rimangono allo stato planctonico per l’intero ciclo vitale, prevalentemente presenti in alto mare.
  • Meroplanctoniche, dopo la fase larvale gli animali subiscono la metamorfosi nelle loro forme adulte, troviamo questi organismi prevalentemente in acque costiere.

Variazioni di profondità

La composizione del Plancton varia a seconda della profondità: l’epiplancton (fito e zoo p.) che abita le acque superficiali, e il batiplancton composto solamente da organismi animali che vivono oltre i 200 m di profondità. In questa fascia afotica (zona) il fitoplancton, in quanto organismi vegetali che necessitano della fotosintesi, non può sopravvivere poiché le radiazioni luminose non riescono a penetrare nell’acqua. Tra gli organismi planctonici galleggianti che più saltano ai nostri occhi durante le immersioni sono da annoverare, per la loro grande idratazione dei tessuti le Salpe, Ctenofori e Radiolari.

Variazioni stagionali

A seconda della stagione, il Plancton varia con sensibili differenze quantitative anche nello stesso tratto mare. Questo fenomeno è determinato da fattori interni ed esterni: temperatura, salinità, ossigenazione, fertilizzanti, distribuzione degli organismi che agiscono sulla riproduzione. L’assenza o la presenza di questi organismi, si deve ai fenomeni delle migrazioni, orizzontali o verticali. Nel primo caso avviene grazie alle correnti marine che hanno anche funzione selettiva poiché l’incontro tra l’acqua calda e quella fredda può provocare la morte di grandi quantità di organismi planctonici. Un ulteriore influenza è data dalle correnti di marea. Le migrazioni verticali invece possono essere diurne o nictemerali se sono legate all’alternarsi tra giorno e notte; annue, stagionali ed evolutive. Luce e temperatura influiscono sull’accumularsi di alcuni organismi con diversa batimetrica secondo la stagionalità. Uova, larve, stadi post evolutivi svolgono migrazioni verticali anche in funzione della densità e con la diversa reazione ai vari fattori chimici.

Funzione biologica

Sia nel mare che nelle acque dolci il plancton riveste un enorme importanza nelle catene alimentar, sia primaria (Fitoplancton) che secondaria (Zooplancton). E’ la più grande fonte di alimentazione marina di cui prima o poi tutti si nutrono; umani compresi dopo aver raccolto e lavorato il fitoplancton.

Molti cetacei e filtratori, come ad esempio il gigante buono degli oceani Rhincodon typus (squalo balena) sono planctofagi. Se si considera poi il contributo che certi organismi come i Feraminiferi, Diatomee, Radiolari danno con i loro gusci alla formazione dei sedimenti oceanici, si comprende l’importanza geologica del plancton.

Gli organismi sono di varie dimensioni che possono andare da una lunghezza di 30 m, come alcuni organismi fitoplanctonici spessi come un capello, a dimensioni invisibili ad occhio nudo come nel caso di virus e batteri che con una dimensione di 0,2 um (millesimi di mm) costituiscono il Fetmoplancton.

Intensità luminosa, temperatura, disponibilità di nutrienti, e altri fattori biologici, aumentano la biomassa del Fitoplancton dando vita ad uno degli spettacoli più stupefacenti al mondo osservabile anche dallo spazio: il bloom, ovvero la fioritura del fito p. Si può osservare da così lontano grazie alla bioluminescenza che avviene per mezzo di un gruppo di enzimi chiamati (proteine) luciferasi presenti nel corpo degli organismi planctonici.

I luciferasi in presenza di ossigeno e all’impiego di energia, favoriscono l’ossidazione della molecola lucifernina, molto instabile, che decade velocemente dal suo stadio originale emettendo luce. Un esempio lampante e quello delle lucciole terrestri. Inoltre il fitoplancton è in grado di assorbire l’anidrite carbonica (CO2) e trasformarla in ossigeno (O2) donando insieme a tutta la vegetazione marina oltre il 75% dell’O2 che respiriamo.

Ora che conosciamo un po’ meglio cos’è il Plancton e la sua importanza, quando ci troveremo in una zona ricca di esso, vi consigliamo di non lamentarvi per la scarsa visibilità dovuta da esso, ma anzi apprezziamolo ed osserviamolo; una volta ritornati in barca sarà per noi un piacere entrare più nel dettaglio.